Un amico che si è appena laureato in architettura mi ha chiesto una mano per l’esame di stato, premetto che io mi sono laureato nel 2003 a Napoli, ma non penso che siano cambiate tante cose da allora nella preparazione all’esame.
Ripassando con lui i vari argomenti sono ritornato indietro nel tempo ripensando ai tempi universitari, quindi ho pensato di scrivere uno o più articoli se riesco, con consigli vari nati dalla mia personale esperienza, sperando che possano essere utili anche per qualcun altro.
Premetto che non sono un professore universitario e non mi sono mai occupato di docenza per esami di stato, i miei sono solo consigli quindi prendeteli per tali 🙂
Primo consiglio sembrerà strano ma per superare l’esame di stato bisogna studiare… un minimo ma bisogna farlo, molti neo-laureati sono convinti che le conoscenze apprese durante gli anni di studio ed i 30 o più esami sostenuti bastano a superare la prova, niente di più sbagliato, ho visto molti neo-architetti pensare all’esame di stato come una formalità, tipo la tesi di laurea e fare scena muta agli orali.
Una breve descrizione di come si svolge l’esame o almeno come si svolgeva ai tempi miei :
Si tratta di due prova una scritta ed una orale
La prova scritta si svolge in 8 ore e consiste nella progettazione di un edificio, di tanto in tanto capitano anche prove di urbanistica.
Fortunatamente le tracce sono 3 o 4 di cui una più facile rispeto alle altre (infatti quasi tutti si buttano su quella 🙂 .
Per la prova scritta si possono portare squadrette, righe a T, mini-tecnigrafi e tutto l’occorrente per disegnare quindi matite, pastelli, gomme, come testi teoricamente si dovrebbe portare soltanto il manuale degli architetti praticamente ho visto portare di tutto.
I fogli invece vengono forniti dalla commissione e sono timbrati, dovrebbero esserci fogli bianchi, lucidi e millimetrati, per precauzione qualche foglio millimetrato portatelo voi, vi potrebbe servire nel caso non li dovessero fornire
La prova orale si svolge dopo circa un mese, viene sorteggiata una lettera e da li iniziano gli orali, quindi anche se il vostro cognome inizia con la z, vi conviene iniziare a ripetere prima possibile perché potreste essere pescati per primi.
Solitamente per rompere il ghiaccio all’orale vi faranno parlare del vostro progetto e soprattutto vi chiederanno di eventuali errori che avete commesso, quindi se durante la prova scritta vi accorgete di aver sbagliato qualcosa andate a rivederla che sicuro la prima domanda inizia proprio da li.
Le domande successive ovviamente non le conosco, anche se un collega più anziano a suo tempo mi consigliò di seguire gli esami della mia commissione, in quanto spesso molte domande si ripetevano ciclicamente nelle varie sedute, ma di questo non sono matematicamente certo, però provare non costa niente.
PROVA SCRITTA
Iniziamo con qualche consiglio pratico sulla prova scritta
Prima regola progettate strutture semplici, l’esame di stato non è un concorso di idee in cui dovete dimostrare di avere estro creativo.
La cosa importante è progettare un edificio funzionale che rispetti le principali normative dimensionali , che abbia una maglia strutturale corretta e regolare e che contenga tutti i locali che la normativa prevede per la sua funzione.
Fissati questi punti si può abbellire quanto più possibile ma non più di tanto senza cose troppe troppo estrose.
Qualsiasi tema vi possa capitare la prima cosa da fare è calcolare la superfice edificabile in cui fare il progetto, infatti all’esame difficilmente vi daranno un rettangolo 10×20 e vi dicono di progettare in quello spazio.
Solitamente molte tracce che mi è capitato di vedere prevedono questi dati di partenza
· MQ totali del lotto
· Lunghezza dei lati del lotto
· Indice di fabbricabilità fondiaria dell’area
· Distacchi dai confini 5 m
· Distacchi dalle strade 8 m
Per determinare la superfice edificabile si procede in questo modo
1. Calcoliamo la cubatura realizzabile
Cubatura realizzabile = indice fab. Fondiaria x area lotto
Abbiamo entrambi i dati
2. Calcoliamo l’area di sedime
Area di sedime = cubatura realizzabile / altezza edificio
Abbiamo entrambi i dati nb: l’altezza massima dell’ edificio dovrebbe essere regolata dal piano particolareggiato, che ovviamente non possiamo conoscere, quindi ci verrà data all’esame
Esempio
· MQ totali del lotto = 4000 mq
· Lunghezza dei lati del lotto
· Indice di fabbricabilità fondiaria dell’area = 0,60 mc/mq
· Distacchi dai confini 5 m
· Distacchi dalle strade 8 m
Cubatura realizzabile = indice fab. Fondiaria x area lotto
K= 0,60 x 4000 = 2400 mc
Area di sedime = cubatura realizzabile / altezza edificio
A= 2400 / 4 m* * Valore dato
A= 600 mq
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NOTA : Alcuni concetti di urbanistica che non si possono non conoscere in quanto potrebbero anche essere domande di orale sono:
INDICE DI FABBRICABILITA’ TERRITORIALE:
E’ il rapporto (m3/m2) fra il volume, come definito al seguente n°11 realizzabile in una zona che il P.R.G. destina ad insediamento abitativo o produttivo, e la superficie della zona stessa.
ATTREZZATURE:
Le aree per l’istruzione,le attrezzature d’interesse comune, gli spazi pubblici attrezzati e i parcheggi pubblici debbono essere riservati in sede di attuazione del P.R.G., nell’ambito degli insediamenti unitari da esso previsti.
DESTINAZIONI D’USO:
Per ogni zona sono stabilite dal P.R.G., una o più destinazioni d’uso specifiche. Non
possono essere consentite altre destinazioni.
INDICE DI FABBRICABILITA’ FONDIARIA:
E’ il rapporto (m3/m2) fra il volume realizzabile e l’area da edificare, escluse le sedi viarie, anche se private o da cedere al Comune.
SUPERFICIE MINIMA DEL LOTTO:
Dove è stabilito questo parametro, si intende per superficie del lotto quella di cui all’indice di fabbricabilità fondiaria.
INDICE DI COPERTURA:
E’ il rapporto tra la superficie copribile e la superficie del lotto. Deve essere misurato considerando per superficie del lotto quella di cui all’indice di fabbricabilità fondiaria, e, per superficie copribile, la proiezione sul terreno della superficie lorda del piano di maggiore estensione con esclusione dei soli aggetti costituiti da balconi e da pensiline.
VOLUME:
E’ quello del manufatto edilizio o dei manufatti edilizi che emergono dal terreno di sistemazione
secondo il progetto approvato. Non sono computati i volumi porticati sia al piano terreno che ai superiori e
quelli relativi al parcheggio privato obbligatorio (ai sensi delle leggi vigenti L. 122/89) anche se inseriti nel
corpo degli edifici.
NUMERO DEI PIANI:
Dove esiste questo parametro si intende il numero di piani fuori terra compreso l’eventuale piano di ritiro (piano attico) ed il seminterrato se abitabile ai sensi del seguente art. 341
DISTACCO FRA GLI EDIFICI:
E’ la distanza minima fra le proiezioni verticali dei fabbricati misurata nei punti di massima sporgenza.
E’ stabilito in rapporto all’altezza degli edifici ed è fissato altresì un minimo assoluto,
Le norme relative ai distacchi fra gli edifici si applicano anche alle pareti di un medesimo edificio non
prospiciente spazi interni.
DISTACCO DAI CONFINI:
E’ la distanza fra la proiezione del fabbricato, misurata nei punti di massima sporgenza, e la linea di confine.
E’ stabilito in rapporto all’altezza degli edifici. ed è fissato altresì un minimo assoluto.
Altre concetti importanti di urbanistica da conoscere sono:
SUPERFICIE URBANA
Insieme delle superfici occupate da costruzioni ed attrezzature, impianti nonché delle superfici relative ad aree libere a questi pertinenti (viabilità inclusa), a destinazione extragricola, in genere disposte in adiacenza le une alle altre senza apprezzabili soluzioni di continuità.
SUPERFICIE UTILE
Superficie effettivamente destinabile ad una determinata funzione.
SUPERFICIE UTILE ABITABILE
Somma delle superfici di pavimento al netto delle murature, dei singoli vani dell’alloggio esclusi balconi, terrazze, armadi a muro sotto-scala e le scale interne, cantine, soffitte non abitabili, eventuali spazi comuni e superfici comprese negli sguinci. Viene appunto definita dall’Istituto centrale di statistica come la superficie di pavimento degli alloggi misurata al netto di murature pilastri, tramezzi sguinci vani di porte e finestre, di eventuali scale interne, di logge e balconi.
SUPERFICIE UTILE LORDA (di un edificio)
Somma delle superfici di tutti i piani fuori terra o seminterrati dell’edificio misurati al perimetro esterno compresi porticati, tettoie, balconi, logge.
VOLUME COSTRUIBILE (volume edificabile)
Volume costruibile su di una superficie edificabile, territoriale o fondiaria, in base alle previsioni dello strumento urbanistico ed alla relativa densità edilizia, territoriale o fondiaria. Comprende la parte fuori terra delle costruzioni principali ed accessorie esistenti e/o da realizzare al netto generalmente dei volumi tecnici e talvolta dell’intera o di parte della volumetria relativa ai porticati anche se di uso privato. Sono in eccedenza rispetto al volume costruibile come sopra definito i volumi impropri, relativi cioè a superfici non perimetralmente chiuse (balconi, terrazzi ecc.), mentre rientrano nello stesso V.C. a pieno titolo corpi aggettanti chiusi come i bow-windows. Taluni autori fanno rientrare nel V.C. i volumi relativi a parti interrate degli edifici purché destinate impropriamente ad usi tipici delle parti fuori terra (abitazioni, uffici attività produttive ecc.). Il volume costruibile si esprime in metri cubi vedi anche Cubatura
VOLUME EDILIZIO
Volume di un edificio o complesso di edifici, esistente o di progetto, calcolato in base a criteri di tipo tecnico ( vedi volume costruibiIe) ovvero precisati da norme di piano o di regolamento. Può risultare superiore od inferiore al volume costruibile.
VOLUME TECNICO
Ogni volume riferito a parti dell’edificio che non si inseriscano organicamente nel volume complessivo di questo ma risultino in pratica ad esso sovrapposte – e talvolta compenetrate – per esigenze tecniche spesso non ben prevedibili quantitativamente al momento della definizione del volume principale.
Esempi vani di extracorsa degli ascensori, torrini di scala, cabine idriche, al di sopra di lastrici solari, altri impianti speciali (televisivi, di ventilazione ecc.). Non si ritengono comunemente volumi tecnici i volumi relativi a locali di deposito, lavanderie, stenditoi ecc. ovunque ubicati. (Rif. giur.: vedi, per una definizione circ. min. LL.PP. 31-1-1974,n. 2.474)
VOLUMETRIA
Sinonimo improprio di volume. Più esattamente distribuzione o caratteristica dei volumi principali e secondari in cui si articola liti organismo o complesso edilizio.
VUOTO PER PIENO
Così detto, in genere, di un criterio di misurazione del volume edilizio che prescinde dal computo rigoroso di parti chiuse e aperte dello stesso, di parti strutturali e non, approssimando il volume reale a quello di una sagoma geometrica semplice entro cui l’edificio sia accettabilmente racchiudibile.
Fonte: Tratto da D. Borri, Lessico Urbanistico, Ed. Dedalo, BARI
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Una volta calcolata l’area edificabile possiamo iniziare a disegnare
I dati della traccia sono
· MQ totali del lotto = 4000 mq
· Lunghezza dei lati del lotto
· Indice di fabbricabilità fondiaria dell’area = 0,60 mc/mq
· Distacchi dai confini 5 m
· Distacchi dalle strade 8 m
Disegnamo il lotto di 4000mq
Avente i lati di 80 m x 50 m
Poi iniziamo a staccare le aree di rispetto dai confini, se non ci viene indicata la posizione della strada, posizioniamola su un lato lungo da più possibilità di giocare sulla pianta
A questo punto possiamo inserire la nostra area edificabile, dai calcoli avevamo un area di 600mq
La cosa importante è iniziare subito a disegnare per vincere il blocco del foglio bianco, tanto lavorando con la matita possiamo in corso d’opera fare tutte le modifiche che vogliamo
Fissiamo una forma rettangolare iniziale per renderci la partenza più semplice, forma che poi in fase di progetto potrebbe anche cambiare per esigenze progettuali.
Creo un rettangolo di 30×20 m che sarà lo spazio occupato dal mio edificio
Per quanto riguarda il posizionamento nel lotto, dipende da quello che faremo del terreno circostante all’edificio.
Solitamente nella traccia viene sempre specificato se nel lotto devono esserci aree verdi o parcheggi
A tal proposito può essere utile ripetersi la normativa sui parchggi, basta cercarla su google
Alcune notizie utili sui parcheggi
Il dimensionamento di base dei parcheggi deve partire dalla dimensione base di un’ automobile.
Le dimensioni medie di un’automobile europea è pari a 4.50 m di lunghezza per 1.80 di larghezza, con una tendenza all’aumento.
Pertanto le dimensioni medie di un posto auto sono pari a circa 5 m di lunghezza per 2.50 di larghezza.
La distribuzione dei parcheggi a raso può essere in linea (inclinazione di 0° rispetto all’asse della corsia di accesso), a 30°, 45°, 60° e 90°(in questi casi si parla di parcheggi a pettine o a spina di pesce o a dente
di sega).
Una volta dimensionati i parcheggi cerchiamoli di posizionare quanto più vicini alla strada
Impostate le varie aree velocemente e passate subito alla fase successiva, ovvero la progettazione del vostro edificio, poi potrete in qualunque momento modificare la posizione dell edificio o dei parcheggi scegliendo una posizione più consona.
L’importante è partire J
Per adesso mi fermo qui alla prossima
Grazie, l’articolo è ben fatto e molto attinente alle esigenze di chi deve sostenere l’esame di Stato.
Io personalmente ne ho tratto vantaggio e martedì prossimo avrò l’orale: potresti aggiungere cortesemente qualche consiglio e qualche argomento fondamentale per quest’ultimo scoglio?
Grazie ancora
Grazie, spero di risentirti!
dove si trova la parte 2.
grazie
Salve grazie per l’articolo, esiste anche una seconda parte?
Antonella